Il segreto di Hitler

Il segreto svelato dallo storico tedesco Lothar Machtan, in questo libro che scatenerà discussioni e polemiche, è l’omosessualità di Adolf Hitler: Hitler frequentò cerchie omosessuali ed ebbe storie d’amore con uomini negli anni della giovinezza, durante la prima guerra mondiale e nel periodo cruciale dell’ascesa politica e della presa del potere. Non si tratta di una tesi inedita: è stata affacciata più volte, in articoli, libri e memoriali comparsi prima e dopo la guerra. Ma è una tesi rimossa, divenuta una sorta di tabù storiografico. Machtan la riprende presentandola per la prima volta con rigore critico, senza concedere nulla al pettegolezzo e adducendo un’imponente messe di prove e indizi. Questa tesi ha un rilievo che supera di molto le vicende private di Hitler. Intanto, illumina un tratto tipico dei movimenti nazionalisti radicali in cui maturò il nazismo, e che si fondavano sull’amicizia maschile, sull’omosessualità eroica esplicitamente teorizzata, sul disprezzo per tutto ciò che è «femminile». Poi, dà ragione della rapidissima carriera politica di Hitler all’inizio degli anni Venti: fu attraverso una rete di influenti relazioni fondate sul legame omosessuale che Hitler divenne Hitler. Getta nuova luce su molti personaggi dell’entourage nazista (in primo luogo Rudolf Hess), e spiega in maniera convincente gli ambigui rapporti del Führer con le donne, dalla nipote Geli Raubal a Eva Braun. Descrive l’intrico di debolezze e ricatti che avviluppava il regime e di cui Hitler era insieme la mente e la vittima. Soprattutto, permette una nuova interpretazione di fatti come la «notte dei lunghi coltelli» del 1934, in cui, per ordine diretto del Führer, le SS sterminarono le SA, le «squadre d’assalto» guidate da Ernst Röhm. Röhm venne eliminato non per un semplice conflitto politico e nemmeno per le dissolutezze a cui si abbandonava coi suoi uomini, esecrate dalla propaganda del regime.